La danzatrice scalza - marzo
2013 olio su tela 50 x 70 cm.
In un mondo immobile, ove il sipario nega
una retrostante scenografia, la profondità di un mondo da scoprire, una
ballerina, da sola, volteggia con i suoi veli dorati.
All’inizio si
avverte il volteggio, la leggerezza, una presenza che si
impone allo sguardo. Ma dietro a quei passi apparentemente naturali,
frutto di anni di studio e sacrificio, forse si nasconde un turbamento.
Osservando la mano che stringe il velo sollevato alla nostra destra, si
avverte una nota stonata, un pugno che serra troppo, un atto
di rabbia e ribellione che quasi annulla l’apparenza iniziale: nasconde
un moto di ribellione in un’anima imprigionata in un ruolo che
ormai comincia a destare insofferenza: anche le scarpe da danza,
che rappresentano comunque una forma di costrizione, stavolta non vengono
calzate.
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